Basilica del Santissimo Salvatore e Torre del Belvedere

Il primo esempio di tardo barocco netino si incontra con la Chiesa del Santissimo Salvatore che, insieme al Monastero e al Seminario, costituisce un curioso complesso in cui si fondono tre diversi stili architettonici e periodi storici, ma segna soprattutto il passaggio dall’arte tardo barocca al neoclassicismo. La basilica venne eretta per volere della Madre Badessa Suor Maria Isabella Rau della Ferla, e la costruzione durò oltre trent’anni (1767-1802). Il prospetto, semplice e solenne, si affaccia su un sagrato in pietra calcare mentre l’interno, che gode di giochi di luce chiaro-scuri, presenta un’unica navata con andamento ovoidale e due cappelle semicircolari. Dei particolari interessanti si possono però scorgere sulla facciata del monastero: le ‘gelosie’, ovvero le finestre con inferriata ricurva da cui le ragazze, costrette alla vita conventuale dalla famiglia, potevano spiare la città senza farsi vedere. Se l’esterno è sobrio, internamente la Chiesa è ricca di decorazioni in oro zecchino e affreschi, come quelli raffiguranti La Pentecoste, sulla volta (Mazza), e La Madonna del Rosario (Velasco). Vi si possono ammirare inoltre l’antico organo artigianale a canne di Del Piano e un’urna in argento contenente le spoglie di San Restituto Martire. Prima di procedere con il tour bisogna visitare la Torre balconata del Belvedere, punto panoramico più alto di tutta la città da cui ci si può meravigliare di come Noto goda di tanta perfezione barocca.

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